Sindrome del bambino scosso Shaken baby syndrome (SBS)
Premessa
La sindrome SBS (Shaken Baby Syndrome) è una forma di maltrattamento infantile. È forse la più grave. Nel 1960 durante un simposio dell’Accademia Americana di pediatria fu coniato il termine “battered child syndrome” (sindrome del bambino picchiato) per le violenze fisiche sul bambino ma in seguito all’evoluzione scientifica e alla conoscenza del problema sulla violenza infantile (di enorme e vasta diffusione sulla popolazione mondiale), l’abuso ha avuto una classificazione più composita, più integrata. A prova di questa epidemia patologica sociale, c’è il continuo aumento della letteratura medica in merito e il crescente tasso di dichiarazioni di “sopravvissuti” divenuti ormai adulti, gli approfondimenti televisivi a tema, gli interventi legislativi per la difesa dei minori.
I pediatri, successivamente, focalizzarono molto bene i sintomi dell’abuso infantile di tipo fisico a causa di sospette fratture. Il pediatra ha tre responsabiltà: individuare l’abuso fisico, denunciare l’abuso, fare prevenzione. Nei primi sei mesi di vita l’abuso puo avere conseguenze gravi. Oggi a distanza di tempo l’abuso infantile comprende e coinvolge oltre l’abuso fisico (contusioni, fratture ferite, ematomi, bruciature e ustioni, lividi, problemi cerebrali ecc.); la negligenza alimentare (privazione del cibo e dell’aqua, genitori disturbati con ritardo mentale, o inadeguati o affetti da depressione possono dimenticare di dar da mangiare al proprio bambino che può anche morire per fame); la violenza sessuale, tra cui la pedofilia, (il sospetto per esempio nelle bambine deve venire in presenza di vaginiti, vulviti e infezioni sessuali); l’abuso emozionale (rifiuto, abbandono,aggressività verbale, ingiustizia, indifferenza, il figlio viene trattato come un oggetto, a volte peggio); negligenza e omissione delle cure mediche (in caso di malattia cronica non curata o altre patologie gravi, oppure negare la terapia per motivi ideologici e religiosi); violenza sociale (bambini che vivono in zone mafiogene, camorristiche, criminogene, spettatori di omicidi, e altre tipologie di aggressività sia all’interno della coppia che all’esterno, figli di delinquenti e criminali educati senza etica); violenza assistita (quando un minore viene esposto a violenza, di tipo fisico e/o psicologico, compiuta da un membro della famiglia su un altro, in casi di separazioni di coppia con genitori continuamente in conflitto tra loro, esposizione prolungata ai mass media e TV in programmi non adatti per bambini e uso di film hard); abuso affettivo (non volere bene, non accettare, non amare il proprio bambino , il proprio figlio, rifiutarlo, offenderlo, trascurarlo oppure creare una malattia nel bambino o simularla tipo la sindrome di Munchausen per procura). Molto spesso la violenza subita dai bambini e dalle bambine avviene tra le mura domestiche. La violenza sui minori è un trauma e una ferita che nella maggioranza dei casi può incidere sullo sviluppo del bambino, rendendo più difficile, meno equilibrata, più tempestosa e dolorosa la crescita, con conseguenze dannose (spesso irreversibili perché durano tutta una vita) sullo sviluppo fisico, mentale, affettivo e relazionale. Il bambino è influenzato sulla visione che ha del mondo e sulle modalità di vivere e di comportarsi in questo pianeta. Perde il senso della spiritualità e può camminare verso l’egoismo più devastante quando il più grande valore per lui è il piacere personale nel fare le cose (utilitarismo, opportunismo, menefreghismo, indifferenza, sadismo) e il sentimento più importante è il potere, il denaro, il sesso, l’immagine, l’amore verso di sé a base narcisistica.
Il bambino traumatizzato può diventare o essere affetto da vittimismo, considerando l’altro il principale imputato e responsabile dei suoi problemi (il mondo esterno, la società, lo stato, la scuola, un gruppo alternativo che non la pensa come lui o di cui è invidioso) e si sente oppresso, defraudato, calpestato, messo da parte, non protetto, non sicuro, indifeso). Può essere attratto verso gruppi di potere illegali che fanno della violenza il loro credo (o con me o contro di me) oppure il trauma determina una alienazione parziale o totale, la nascita del doppio, la perdita di identità, la creazione di una esistenza nevrotica o schizoide, la perdita di umanità (homo homini lupus).
Sindrome del bambino scosso (SBS)
Rappresenta la prima causa di morte per abuso nel lattante. La maggioranza dei casi si verifica nel primo anno di vita.
Come avviene lo “shacken” (scuotimento fisico)?
Il bambino viene preso per il tronco e scosso con forza e vigore e talvolta con rabbia intensa. La testa subisce rapidi movimenti di rotazione e a causa di una muscolatura del collo ancora immatura e comunque non adeguata ha un trauma cerebrale per cui l’encefalo che comprende il cervello, il cervelletto e il midollo allungato va incontro a una contusione multipla per accelerazione e decelerazione con possibilità di lesione dei nervi e rottura dei vasi ematici (emorragie cerebrali e complicazioni neurologiche). Come variante in alcuni bambini oltre oltre lo scuotimento vengono gettati furiosamente, su una superficie rigida o morbida, come può essere il letto (shaken impact syndrome).
Un bambino al di sotto dei due anni di età è ancora immaturo a livello muscolare e spesso non riesce a sostenere la testa.
Quando viene scosso rapidamente (10-20 secondi) e violentemente il suo cervello batte contro le ossa del cranio e può andare incontro a lesioni molto gravi.
Questo tipo di abuso è più frequente nei primi sei mesi di vita.
Perché? Un motivo primario è il pianto inconsolabile (e spesso inspiegabile) e il fatto che uno dei genitori non riesce a gestire questo pianto e va in crisi aggredendo il piccolo bambino, debole e indifeso!
Nella foto tutto ciò che accade nel corpo del neonato mentre viene “scosso
Fonte dell’immagine: https://villamafalda.com/sindrome-bambino-scosso
Causa primaria: pianto inconsolabile
Di fronte ad un pianto continuo un genitore può andare in crisi. Se poi la mamma o il babbo o il caregiver (persona che si prende cura del lattante) è stanco, depresso, nervoso, può avere un comportamento non corretto per cercare di frenare il pianto del piccolo. Lo scuotimento del bambino viene razionalizzato come manovra per far smettere il pianto al piccolo, una specie di risposta consolatoria, o una modalità terapeutica basata sul movimento pensando …di aver trovato la soluzione ideale per farlo smettere. In genere la SBS è una risposta esagerata al pianto del piccolo cucciolo di bambino.
Di fronte al pianto inconsolabile del bambino c’è un comportamento e una condotta non razionale del genitore o del caregiver per molti motivi che rappresentano fattori di rischio:
1.- depressione post partum (maternity blues)
2.- stress e notti insonni sia del padre che della madre nel primo mese di vita del bambino e più
3.- famiglia monogenitoriale; uso di alcool e di sostanze stupefacenti
4.- madre in giovane età; disagio sociale; basso livello di istruzione
5.- Episodi di violenza in ambito familiare; mancanza di pazienza e temperamento collerico
In genere il lattante piange di più tra i 15 giorni di vita e i sei mesi. In questa fase di crescita scuoterlo è pericoloso per 5 motivi:
1.fragilità del sistema osseo
2.il cervello, essendo gelatinoso, si muove facilmente nel cranio
3.subito dopo la nascita il neonato ha poco controllo sulla testa perché le sue capacità motorie e i muscoli del collo sono abbastanza deboli. Il controllo della testa avviene al sesto mese circa. Entro il primo mese la solleva brevemente, a 3 mesi la solleva di 45 gradi, a sei mesi tiene la testa ferma ed eretta.
4.la testa è più pesante (15% in confronto al peso corporeo). In soli 3 mesi dalla nascita la circonferenza cranica aumenta di 6 cm e in 6 mesi il cervello passa da 250 gr a 500 gr.
5.l’apparato muscolare del collo nel neonato è debol
6.l’elevato contenuto acquoso del sistema nervoso centrale immaturo, la non completa mielinizzazione delle fibre nervose e l’elevato volume degli spazi subaracnoidei paragonato all’ancora modesto volume cerebrale.
Conoscere il “pianto inconsolabile”: conoscere la sindrome SBS
Conseguenze a breve a lungo termine della SBS
La conseguenza più tragica è la morte del bambino (un bambino su 4). Altre conseguenze drammatiche sono:
1.morte cerebrale (stiramento degli assoni della sostanza bianca cerebrale con possibilità di rottura completa
2.paralisi e rallentamento delle acquisizioni psico – motorie
3.cecità (a causa di emorragie retiniche)
4.sordità
5.fratture multiple (cranio- ossa lunghe eparte posteriore del torace)
6.deficit cognitivi comportamentali
7.il futuro del bambino è sconvolto a causa di un trauma che coinvolge le tre dimensioni esistenziali (corpo, mente e anima)
8.complessi di colpa nel genitore coinvolto
Fonte: https://medicinaonline.com
Diagnosi
Il pediatra non deve confondere la sindrome con lesioni provocate durante un gioco. Per sospettare una diagnosi ci sono 3 sintomi fondamentali e altri sintomi accessori
(fonte: dott: . Sergio Conti Nibali pediatra e consulente scientifico di Uppa, Messina. È stato direttore di Uppa magazine tra il 2016 e il 2021, è autore di oltre duecento pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali e membro del comitato editoriale di Quaderni ACP.)
•Ematoma subdurale, versamento di sangue nelle meningi che può provocare una semplice nausea, vertigini, fino a sintomi più gravi come alterazioni dello stato di coscienza e il coma;
•Edema cerebrale, accumulo di liquido nel cervello che si gonfia (edema) e comprime i capillari sanguigni bloccando così il flusso di sangue e l’arrivo di ossigeno al cervello; si manifesta con sintomi che possono andare dal semplice mal di testa fino agli attacchi di epilessia e alla perdita di coscienza;
•Emorragia retinica con la comparsa di minuscole macchie di sangue sulla retina che possono venir osservate con l’oftalmo scopio in un esame clinico obiettivo. La RMN può individuare molto bene le emorriagie retiniche.
I sintomi secondari più comuni, ma di estrema importanza, a cui il pediatra deve stare attento (molto attento con una visione ampia basata sull’anamnesi familiare e su eventuali conflitti), sono: vomito, inappetenza, difficoltà di suzione o deglutizione, estrema irritabilità, sonnolenza, assenza di sorrisi o di vocalizzi, rigidità nella postura, difficoltà respiratorie, difficile controllo del capo, fratture delle costole e delle ossa delle braccia. A volte scuotere il bambino viene fatto senza rabbia ma con il solo scopo di trovare una soluzione a un pianto che non si ferma e non dà tregua. È necessario che un genitore attento e consapevole deve sapere, saper essere e saper fare e comprendere che il tempo e la pazienza possono dare una soluzione più della forza e della rabbia. Il bambino che piange, qualsiasi sia il motivo (fame, sete, algie varie, coliche, bisogno di coccole, d carezze, paure, sensorialità e sensibilità eccessiva come può succedere nel pretermine (immaturo in alcune aree), non va mai “scosso” per calmarlo. In alternativa ecco alcuni consigli che per molti bambini sono una soluzione: cullarlo nella carrozzina, massaggiare delicatamente la pancia con olio rilassante (lavanda, abete, pino), tenerlo in braccia e in posizione fetale (regressione), portarlo in auto e fargli fare un giro, mettere una musica rilassante o una ninna nanna di Mozart o musica jazz o di ambient (chill out), fare un bagno rilassante con aromaterapia specifica, far sentire al bambino un rumore continuo a tipo phon. Superata la fase acuta si prende un appuntamento dal pediatra. Se il bambino non si calma, allontanarsi e andare a chiedere aiuto per evitare scatti “rettiliani di rabbia”, impulsi nevrotici e il richiamo della foresta nella mente. Si può portare anche il bambino al pronto soccorso (escludere una
5 patologia, come otite, o infezione urinaria e altro dà un momento di serenità). A volte basta un’esame (test dell’urina e PCR, VES, emocromo, esame obiettivo clinico) per capire meglio il problema.
Prevenzione (10 cose da sapere)
In questo paragrafo sintetizzo ciò che ho detto nei paragrafi precedenti.
1. Mai scuotere il bambino per le gravi conseguenze che questo gesto potrebbe avere.
Lo scuotimento violento, anche se solo per pochi secondi, è potenzialmente causa di lesioni molto gravi, soprattutto per i bambini al di sotto dell’anno di età. È difficile stabilire con esattezza quanto violento o protratto dovrebbe essere lo scuotimento per causare un danno; tuttavia dalle ‘confessioni’ dei responsabili si evince che in genere il bambino vittima di Sbs viene scosso energicamente circa 3-4 volte al secondo per 4-20 secondi (Società Italiana di Neonatologia- Sin)
Il prof. Albero Villani past President della SIP (Società Italiana di Pediatria) ha detto che: “Non c’è bisogno di essere dei genitori violenti per incorrere in questo grave errore. Il problema è che ancora manca informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo problema”.
2. La SBS si manifesta più frequentemente tra i 2 e i 6 mesi (è il periodo in cui il bambino piange di più), ma è presente anche nel secondo anno di vita.
3.Perché si arriva a questa violenza? nei casi più frequenti, è solo l’esasperazione di genitori inconsapevoli e poco informati a spingere nella direzione di una “manovra consolatoria” errata, qual è appunto lo scuotimento violento.
4.Il bambino vittima di SBS viene scosso energicamente circa 3-4 volte al secondo. Giochi abituali o comportanti maldestri dei genitori non provocano invece lesioni da scuotimento, così come non le generano il far saltellare il bambino sulle ginocchia (gioco del cavalluccio); fare jogging o andare in bici con il bambino; fare frenate brusche in auto; o cadute dal divano o da un altro mobile.
5.Segnali sentinella più comuni per il pediatra ma anche per chi frequenta la famiglia del piccolo lattante ed è attento o esperto su questo disagio: vomito, inappetenza, difficoltà di suzione o deglutizione, estrema irritabilità, letargia, assenza di sorrisi o di vocalizzi, rigidità o cattiva postura, difficoltà respiratorie, aumento della circonferenza cranica disarmonico rispetto a peso e altezza, difficile controllo del capo, frequenti e lamentosi pianti inconsolabili. I sintomi più gravi sono convulsioni, alterazione della coscienza e arresto respiratorio. In questo caso il bambino potrebbe aver bisogno di PBLS-d per le cure urgenti del caso.
6.I danni che provoca la sindrome SBS sono di natura neuro psicologica da lievi a gravi a gravissimi. Si stima che solo nel 15% dei casi (forme lievi) non ci sono ripercussioni sul bambino. Le conseguenze più gravi riguardano: disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione, della memoria e del linguaggio, disabilità sensoriali, epilessia, ritardo psicomotorio e mentale.
7.Sono presenti anche disturbi comportamentali
8.La SBS può portare al coma e alla morte (un quarto per cento dei casi)
9.Ricordo e un genitore ne deve essere consapevole che il pianto è l’unico strumento che il bambino (primo anno di vita soprattutto) usa per comunicare. Ricordo sempre che c’è un pediatra di riferimento per il bambino e nei casi in cui un genitore si accorge che non ce la fa a relazione in modo positivo con il bambino c’è il Pronto Soccorso per alcuni esami e per una visita urgente.
10.Necessari e importanti sono i corsi di formazione per i genitori.
L’Associazione Salva Vita di Prato (PO), di cui io sono un semplice e periferico volontario, fa corsi ai genitori (seminari etici serali, completamente gratuiti) sulle manovre di disostruzione ed è fondamentale in questi incontri parlare anche del rapporto genitore neonato e di questa sindrome per evitare le terribili e disastrose conseguenze che comporta. Le manovre di disostruzione pediatrica sono dei gesti in grado di salvare la vita ai bambini che, in maniera accidentale, ingeriscono dei corpi estranei (noccioline, caramelle, monete, pezzi di giocattoli ecc.). Piccoli oggetti o alimenti possono ostruire, infatti, le vie aeree in maniera parziale o completa.
Viene insegnata la tecnica corretta per salvare una vita secondo le linee guida dell’AHA- 2020 (American Heart Association), continuamente aggiornate ogni 5 anni e integrate anche dalle linee guida ERC (European Resuscitation Council – 2021 – 2025).
Angelo Vigliotti
Medico Pediatra e Psicoterapeuta
Istruttore Volontario Associazione Salva Vita
Bibliografia per poter approndire
https://notizie.virgilio.it/modena-due-neonati-ricoverati-per-la-sindrome-del-bambino-scosso-cos-e-e-cosa-rischiano-i-genitori-
2.Caffey J. Multiple fractures in long bones of infants suffering from chronic subdural hematoma. Am J Radiol 56: 163-173, 1946
3.Gilkes MJ, Mann TP. Fundi of battered babies. Lancet 2: 468-469, 1967.
4.Caffey J. On the theory and practice of shaking infants. Its potential residual effects of permanent brain damage and mental retardation. AJDC 124: 161-169, 1972.
5.Giulio Zuccoli, Ashok Panigrahy e Anshul Haldipur, Susceptibility weighted imaging depicts retinal hemorrhages in abusive head trauma in Neuroradiology, vol. 55, n. 7, 2013-07, pp. 889–893, DOI:10.1007/s00234-013-1180-7. URL consultato il 15 agosto 2023.
6.SBS. 10 cose che ogni genitore dovrebbe sapere per preservare la salute del proprio bambino. Società Italiana di Pediatria https://sip.it/2018/05/27/shaken-baby-syndrome-10-cose-sapere-per-salute-bambino- 27 maggio 2018
7.Sindrome del bambino scosso- Ospedale bambin Gesù -A cura di: Antonino Reale, Umberto Raucci, Caterina Offidani (Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente) – 13 gennaio 2023 in www.ospedale bambinogesu.it-sbs